Il manifesto delle
cascine aperte

Nell’ambito di Cascine Aperte 2018, Associazione Cascine Milano ha promosso un seminario aperto a tutti i gestori delle cascine Milanesi, con l’obiettivo di avviare una riflessione condivisa sullo stato dell’arte del sistema delle cascine di Milano. Oltre alle cascine, l’appuntamento ha visto il coinvolgimento di enti e professionisti che a vario titolo si occupano di rigenerazione urbana, pianificazione, innovazione sociale. L’incontro ha avuto come esito la stesura de Il manifesto delle Cascine di Milano, un documento nel quale le cascine, sia pubbliche che private, potessero condividere i propri capisaldi, principi e valori.

INTRODUZIONE

Le Cascine di Milano sono draghi dormienti di centinaia di metri quadri ai quali la città per decenni  ha voltato le spalle: si stanno svegliando. Sono luoghi storici tra città e campagna; laboratori agro ecologici sociali e culturali; cantieri di  coinvolgimento e rigenerazione urbana e ambientale.  Alcune hanno più di otto secoli di storia e hanno ospitato gli usi più differenti: agricoltura,  allevamento, culto, vita monacale, aggregazione e festa.  Durante il novecento anche Milano ha subito una forte urbanizzazione, in particolare nel secondo  dopoguerra, che ha portato allo smantellamento di molte cascine e al progressivo svuotamento e  degrado di molte altre. Da allora la storica identità agricola della città viene mantenuta e tramandata da un numero  sempre minore di tenaci aziende agricole.  

Negli anni’80 iniziano ad attivarsi i primi processi di riqualificazione, seppur in maniera isolata e  puntuale, che via via si strutturano e diventano esempi ispiratori di buone pratiche e attivatori di  una progressiva opera di sensibilizzazione verso la cittadinanza.  Con l’avvento del nuovo millennio il processo di riqualificazione e l’interesse si consolidano, cresce  la sensibilità dei cittadini e varie realtà si avvicinano al tema della salvaguardia delle cascine  pubbliche milanesi cogliendone il valore e le potenzialità. Ciò è favorito da tre grandi azioni:  

  • la costituzione del Comitato per la Fondazione Cascine Milano 2015 (settembre 2009), divenuto  poi Associazione Cascine Milano (gennaio 2013): un gruppo eterogeneo di soggetti che inizia  un’intensa azione di sensibilizzazione e animazione per valorizzare il patrimonio delle cascine  milanesi concretizzata, tra le varie, nell’annuale evento Cascine Aperte, dove in un unico weekend  un gran numero di cascine si apre alla cittadinanza e mostra la ricchezza e la varietà delle attività  svolte. Parallelamente, il Comitato prima e l’Associazione poi, svolgono un ruolo di dialogo e  confronto costante con l’amministrazione pubblica sollecitando azioni di rigenerazione e di  assegnazione delle cascine di proprietà del Comune di Milano.  
  • la promozione, nel 2011, di una raccolta di idee da parte di cittadini e associazioni da parte del  Comitato per la Fondazione Cascine Milano che ha come risultato la raccolta di oltre 40 idee  progettuali. A seguito di questa sollecitazione il Comune di Milano promuove in forma istituzionale  un’indagine esplorativa con lo scopo di raccogliere manifestazioni di interesse per il recupero e la  valorizzazione di sedici cascine presenti nella città di Milano (novembre 2012), alla quale ha fatto  seguito – e sta facendo seguito tutt’oggi – l’emissione di bandi per la graduale assegnazione di  diverse cascine.  
  • la costituzione del Consorzio DAM – Distretto Agricolo Milanese (gennaio 2011) con la finalità di  valorizzare le attività agricole e sostenere le imprese del settore operanti nel comune di Milano.  Oggi conta più di 30 aziende che coltivano un territorio complessivo di circa 1500 ettari e si  dedicano ad attività di produzione, trasformazione e allevamento. 

Le Cascine di Milano sono oltre 100, di cui più di 60 di proprietà del Comune di Milano,  abbracciando l’intero territorio cittadino, sono per la maggior parte disposte a cerchio lungo i suoi  confini.  

Negli anni, con l’avanzare dell’urbanizzazione, molte cascine hanno perso, totalmente o  parzialmente, la loro funzione originaria e oggi, in alcune in particolare, spicca l’impronta sociale e  culturale: cascina San Romano, cascina Cuccagna, cascina Linterno, cascina Corte San Giacomo,  cascina Biblioteca, cascina Molino Torrette, Cassinetta San Gregorio, cascina Bellaria, cascina  Molino San Gregorio, cascina Monluè, cascina San Bernardo, cascina Cotica, cascina  Sant’Ambrogio, cascina Torrette, cascina Nosedo e cascina Casottello. In altre rimane molto forte  la centralità dell’attività agricola, in particolare quelle gestite dalle aziende agricole aderenti al  Distretto Agricolo Milanese.  

Il Manifesto delle Cascine di Milano è un prodotto del percorso che dal 2009 ha condotto ad oggi,  un documento che raccoglie in dieci punti gli elementi che caratterizzano questi spazi.  

Il Manifesto è uno strumento di lavoro che consente alle Cascine di confrontarsi internamente con  quello che hanno realizzato fino ad oggi e di tracciare un percorso per crescere e svilupparsi negli  anni futuri; contemporaneamente è un utile strumento per diffondere l’esperienza a livello  territoriale, regionale, nazionale ed europeo e contribuire ad una convergenza delle politiche  urbanistiche, agricole, sociali e culturali tesa a tutelare il patrimonio delle cascine milanesi e a  valorizzarle come hub in grado di attivare processi di rigenerazione ambientale e sociale dei  territori. 

IL MANIFESTO DELLE CASCINE DI MILANO 

  1. Apertura e inclusione Le Cascine di Milano sono luoghi di umanità, aperti e accoglienti. Favoriscono l’incontro  trasversale tra funzioni e persone diverse per età, genere, nazionalità, estrazione sociale e  orientamento culturale, religioso e politico.
  2. Aggregazione e prossimità Le Cascine sono architetture adatte alle relazioni, dei posti dove ci si dà subito del “tu”.  Le Cascine generano relazioni mutualistiche; in esse si respira l’idea di prossimità con l’altro.  Le Cascine sono luoghi di umanità, di concreta sperimentazione della propria e di quella altrui.
  3. Attivismo e partecipazione  Le Cascine sono luoghi di ascolto che accompagnano i cittadini ad essere protagonisti nel  quartiere dove vivono. Le cascine abilitano con sapienza educativa l’espressione del potenziale estetico, immaginativo e  progettuale delle persone. Le Cascine sono luoghi di animazione di comunità che permettono di fare le cose insieme e  forniscono gli strumenti per partecipare attivamente alla vita sociale, culturale e politica del  quartiere.  Le Cascine sono luoghi di cura, del territorio e delle persone in cui si ricercano e si sperimentano  nuovi modi di fare welfare, sviluppano le reti di prossimità e la ricerca di soluzioni collettive a  bisogni comuni. Le Cascine, grazie alla loro posizione spesso ai margini dell’abitato e in prossimità di quartieri  periferici, sono luogo privilegiato di raccolta di bisogni e desideri, attivazione di processi di  trasformazione. Si impegnano quindi a soddisfare esigenze differenti, ponendo attenzione ai  diversi livelli sociali e culturali delle persone; le Cascine promuovono iniziative popolari avendo cura della qualità delle proposte e intrecciando  agricoltura e cultura, alimentazione e socialità, energia, economia, abitare sociale e cura del  territorio.  
  4. Paesaggio e agroecologia  Le Cascine sono fulcri del paesaggio metropolitano e interlocutori fondamentali della sua  dinamica e costante riconfigurazione. Le Cascine sono laboratori agricoli permanenti orientati a riscoprire e innovare significati, filiere, tecnologie. Le Cascine curano la fertilità del suolo, la qualità dell’acqua e della vita delle persone.  
  5. Radici nel territorio Le Cascine sono sinergiche col territorio in cui nascono e si sviluppano, in modo unico e peculiare.  Le Cascine sono luoghi di raccolta di bisogni e di attivazione di processi di trasformazione e sono  sentinelle spesso ai margini dell’abitato, nelle estreme periferie della città. Le Cascine promuovono la crescita di reti attraverso la relazione tra le persone e lo sviluppo di  progettualità comuni in modo semplice e immediato.  
  6. Innovazione e governance Le Cascine sono luoghi di frontiera tesi all’innovazione di pratiche e modelli organizzativi.  Le Cascine sono gestite da soggetti del territorio, in ascolto attivo e costante con esso.  Le Cascine sono modelli capaci di apprendere dall’esperienza e di adattarsi attivamente ai  mutamenti sistemici nei quali sono immerse. 
  7. Orizzonte e globalità Le Cascine sanno guardare al mondo, dialogano con la città e sono radicate nel territorio.  Le Cascine condividono gli obiettivi dell’agenda 2030, sottoscritta dai paesi dell’Onu, per lo  sviluppo sostenibile, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità  
  8. Patrimonio presente  Le Cascine ravvivano il passato, ospitano il presente e parlano al futuro. Le Cascine custodiscono il secolare dialogo tra città e campagna e lo riattualizzano in modo  critico, coinvolgendo cittadini e istituzioni. Le Cascine conservano un valore culturale e simbolico che si è stratificato in secoli di comunità,  produzione, lavoro, feste e mercati, e lo rendono accessibile alle persone. 
  9. Food Le Cascine hanno nutrito e fatto crescere la città, oggi perseguono questa loro vocazione  favorendo scambio e promuovendo un’alimentazione sana e sostenibile.  Le Cascine sono luoghi dove viene valorizzata la filiera agroalimentare, dalla produzione al  consumo, nel rispetto del territorio e dell’ambiente. Le cascine nutrono lo spirito.

Milano, febbraio 2019